L'azione del prendersi cura

I Verbi del Cuore

Ri-cor-dare


Il RI-CORDARE e il RI-CORDARSI, il fare memoria di qualcosa e di qualcuno nel proprio intimo, vuol dire “prendersi cura”.
“Nella vita non raccogli ciò che semini, raccogli ciò di cui ti prendi cura”. 
La fede è adulta perché non sta alla superficie, all'epidermide delle questioni, ma va a fondo, si interroga, vuole conoscere e sapere.
Molti cristiani hanno una fede “da bambino” non perché è semplice, ma perché è infantile. Credono che la fede sia conoscere con la mente una serie di preghiere e di nozioni su Gesù, sia il RI-CORDARE delle formule, magari imparate a memoria negli anni del catechismo. 
Il seme della fede è stato seminato in loro attraverso l'edu-cazione cristiana, la catechesi e i sacramenti dell'iniziazione, ma poi non se ne sono presi cura.
Molti cristiani vivono le relazioni “da bambino”: non perché spontanee e autentiche, ma perché superficiali.
Credono che  sia importante relazionarsi con gli altri, essere comunità, vivere il dialogo e l'amicizia, ma poi sono troppo ricurvi su se stessi, le persone entrano nella loro vita come meteore e scompaiono così come un giorno vi sono entrate.
Hanno seminato sul buon terreno di incontri, di colloqui, di amicizie, ma poi non hanno saputo dare continuità e costanza nel tempo e si sono persi.
Prendersi cura significa pazienza, comprensione, profondità ed empatia. Significa soprattutto affrontare i problemi conoscendoli e sviscerandoli in profondità, perché spesso le paure nascono dalle diffidenze, dai pregiudizi e dalle... dimenticanze, ossia dal non RI-CORDARE che talvolta, anche noi ci siamo trovati nella medesima situazione e, magari, ne siamo usciti perché qualcuno si è preso cura di noi.
Proprio come dice il libro del Levitico: “Il forestiero dimorante tra voi lo tratterete come colui che è nato tra voi; tu l'amerai come te stesso, perché anche voi siete stati forestieri in terra d'Egitto. Io sono il Signore, vostro Dio” (Lev 19,34).
Questo passaggio storico esige lucida consapevolezza e acuto discernimento, condizioni per essere all’altezza delle nostre responsabilità. Le linee maestre e le prospettive spirituali tracciate dal Concilio si stanno rivelando quanto mai preziose, e vanno compiutamente acquisite nella mentalità comune dei credenti. 
Dobbiamo riprendere creativamente le concrete pratiche della cura delle persone, ripensandole attorno ad alcuni nuclei essenziali: la costruzione della fraternità, la carità e la profezia. 

 

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